giovedì 11 settembre 2014

"LA GRANDE GUERRA IN CARNIA" al CASTELLO DI DUINO

Questo evento prevede la mostra “La grande Guerra in Carnia” che sarà allestita nella Sala Rilke del Castello di Duino: l’iniziativa, nata da un’idea del soprintendente ai beni artistici, storici ed etnoantropologici del FVG Luca Caburlotto, è il risultato di una proficua collaborazione fra due soprintendenze, quella di Arezzo e quella del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Foiano della Chiana e l’Associazione “Fotoclub Furio del Furia”.
Il GruppoErmada Flavio Vidonis ha voluto con forza inserirla all’interno del progetto ERMADA 1914 VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE e presentarla in una location d’eccezione: il Castello di Duino, dove tra il 1911 e il 1912, soggiornò il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, da cui trasse l'ispirazione per le famose "Elegie duinesi”. La Prima Guerra Mondiale causò al Castello molti danni che vennero riparati alla fine del conflitto e soltanto dopo il 1920 fu nuovamente abitato dai suoi proprietari.
La mostra, corredata dal volume “L’esercito silenzioso - Organizzazione logistica della Prima Guerra Mondiale” a cura di Renata Gottschalk, rappresenta, a detta del soprintendente Caburlotto, appassionato e studioso della grande Guerra a prescindere dal suo ruolo istituzionale: “ Un’ indicativa operazione di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e di salvaguardia della memoria della Prima Guerra Mondiale”.
Il fondo fotografico che sarà esposto al Castello di Duino, fa parte del ricco archivio “Furio del Furia” ed è composto da più di 6 mila lastre e di proprietà del Comune di Foiano della Chiana, descrive un interessante e vivace spaccato di vita militare nella cosiddetta Zona Carnia che da Cividale del Friuli arrivava sino all’Alto Friuli. L’autore delle oltre 200 istantanee esposte - i cui negativi sono stati sapientemente restaurati -, e supportate da esaustivi pannelli didattici era, probabilmente, un ufficiale del 6° Reparto Autotrattrici, un artista che, come molti dei suoi colleghi nel corso della Grande Guerra, utilizzò una macchina fotografica tascabile per immortalare momenti della vita quotidiana, della routine di tutti i giorni, dell’ambiente in cui si trovò a vivere ed operare e (più raramente) della prima linea e degli orrori della guerra.
Sono questi i fondi più interessanti perché, a differenza delle fotografie ufficiali scattate a fini propagandistici dai reparti foto-cinematografici dell’Esercito e che dovevano passare al vaglio della censura, a volte rappresentano il volto più vero e crudele della guerra: le sofferenze, i combattimenti, i feriti, i caduti. Non è il caso di questa raccolta: il suo autore, visto l’incarico che probabilmente ricopriva e il reparto con cui operava, ebbe la possibilità di documentare soprattutto la vita delle seconde linee, dei centri logistici, dell’enorme sforzo che l’Esercito fece e dei mezzi che dovette mettere in campo per rifornire quotidianamente chi combatteva in prima linea e per trasportare, in prossimità del fronte, i grossi calibri indispensabili per le azioni militari.


LE PRIME FOTO DELLA MOSTRA 










Nella Conferenza di presentazione che avrà luogo nelle prossime settimane in particolare verranno affrontati i temi legati alle vicende svoltesi nel 1914 in poi nella zona dell’Alto Friuli. Relatori della Conferenza il Sovraintendente Luca Carbulotto, l’arch. Maurizio Anselmi, Mauro Depetroni ed il Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, Massimo Romita.

Per informazioni e prenotazioni posti per l'inaugurazione 040208120 






Di professione farmacista (1876-1932), Furio Del Furia si appassiona alla fotografia grazie allo zio Giuseppe, che si da da fare in camera oscura con attrezzi di vario genere.
Il giovane, inizia subito ad utilizzare la macchina fotografica. Poco dopo parte per Livorno dove gestisce la farmacia dell'ospedale, ma rientra presto a Foiano per prendere in consegna dal padre la farmacia della famiglia.
Da quel momento in poi, fino alla sua morte avvenuta nel 1932, nulla sfugge all'obiettivo della sua macchina sempre pronta a fissare un'immagine, una sensazione, un'emozione

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