sabato 13 settembre 2014

ULTIMI GIORNI PER LA MOSTRA "DALLA BELLA EPOQUE ALLO SCOPPIO DELLA GRANDE GUERRA"

Sarà possibile visitare ancora qualche giorno la mostra DALLABELLA EPOQUE ALLO SCOPPIO DELLA GRANDEGUERRA” in esposizione da giugno presso la Sala Rilke del Castello di Duino e visitata fino ad oggi da circa 9000 visitatori. 
La mostra "DALLA BELLA EPOQUE ALLO SCOPPIO DELLA GRANDE GUERRA"  promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Castello di Duino, vede la collaborazione con l'Associazione Zenobil'Associazione Internazionale dell'Operetta, l'Associazione Italoungherese PierPaolo Vergerio, l'Ass. Sodalitas Adriatico Danubiana, il Gruppo Culturale Ajser 2000, la Consulta Giovani del Comune di Duino Aurisina e l'Associazione Tredici Casade con il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse.
La mostra suddivisa in diverse sezioni, prevede un percorso tra la Bella Epoque, rappresentata dalle immagini del Castello di Duino e della Baia di Sistiana, (dalla collezione di Renato Chiatti)  nei primi novecento alle immagini delle festose rappresentazioni teatrali (dalla Mostra storica dell'Operetta).  Per passare poi alle sezione dedicata alla "Trieste, guarnigione della Bella Epoque" (dalla Mostra dell'Associazione Zenobi) che accompagnerà i visitatori attraverso immagini di una città che non esiste più, entrando nelle antiche caserme e proponendo il ricordo di monumenti e luoghi dimenticati. Un percorso che accompagni i visitatori dalle giornate della leva militare verso lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, che così pesantemente ha segnato la storia Europea. Per finire poi le immagini didascaliche legate all'episodio chiave, l'attentato di Sarajevo.

Da sabato 20 settembre 2014 poi,  sarà possibile visitare la terza mostra al Castello dedicata alla Grande Guerra promossa dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis, dopo la prima grande mostra dedicata "AI GIORNALI DI TRINCEA e alla GRANDE GUERRA SUL TERRITORIO", che ha ottenuto ben 7500 visitatori, e la seconda “DALLA BELLA EPOQUE ALLO SCOPPIO DELLAGRANDE GUERRA"  ora tocca a “LA GRANDE GUERRA IN CARNIA”.

La mostra “La grande Guerra in Carnia” che sarà allestita nella SalaRilke del Castello di Duino: l’iniziativa, nata da un’idea del soprintendente ai beni artistici, storici ed etnoantropologici del FVG Luca Caburlotto, è il risultato di una proficua collaborazione fra due soprintendenze, quella di Arezzo e quella del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Foiano della Chiana e l’Associazione “Fotoclub Furio del Furia”.

Il Gruppo Ermada Flavio Vidonis ha voluto con forza inserirla all’interno del progetto ERMADA1914 VOCI DI GUERRA IN TEMPO DI PACE realizzato con il contributo della Regione Autonoma FVG e presentarla in una location d’eccezione: il Castello di Duino, dove tra il 1911 e il 1912, soggiornò il poeta austriaco Rainer Maria Rilke, da cui trasse l'ispirazione per le famose "Elegie duinesi”. La Prima Guerra Mondiale causò al Castello molti danni che vennero riparati alla fine del conflitto e soltanto dopo il 1920 fu nuovamente abitato dai suoi proprietari.
La mostra, corredata dal volume “L’esercito silenzioso - Organizzazione logistica della Prima Guerra Mondiale” a cura di Renata Gottschalk, rappresenta, a detta del soprintendente Caburlotto, appassionato e studioso della grande Guerra a prescindere dal suo ruolo istituzionale: “ Un’ indicativa operazione di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e di salvaguardia della memoria della Prima Guerra Mondiale”.
Il fondo fotografico che sarà esposto al Castello di Duino, fa parte del ricco archivio “Furio del Furia” ed è composto da più di 6 mila lastre e di proprietà del Comune di Foiano della Chiana, descrive un interessante e vivace spaccato di vita militare nella cosiddetta Zona Carnia che da Cividale del Friuli arrivava sino all’Alto Friuli. L’autore delle oltre 200 istantanee esposte - i cui negativi sono stati sapientemente restaurati -, e supportate da esaustivi pannelli didattici era, probabilmente, un ufficiale del 6° Reparto Autotrattrici, un artista che, come molti dei suoi colleghi nel corso della Grande Guerra, utilizzò una macchina fotografica tascabile per immortalare momenti della vita quotidiana, della routine di tutti i giorni, dell’ambiente in cui si trovò a vivere ed operare e (più raramente) della prima linea e degli orrori della guerra.
Sono questi i fondi più interessanti perché, a differenza delle fotografie ufficiali scattate a fini propagandistici dai reparti foto-cinematografici dell’Esercito e che dovevano passare al vaglio della censura, a volte rappresentano il volto più vero e crudele della guerra: le sofferenze, i combattimenti, i feriti, i caduti. Non è il caso di questa raccolta: il suo autore, visto l’incarico che probabilmente ricopriva e il reparto con cui operava, ebbe la possibilità di documentare soprattutto la vita delle seconde linee, dei centri logistici, dell’enorme sforzo che l’Esercito fece e dei mezzi che dovette mettere in campo per rifornire quotidianamente chi combatteva in prima linea e per trasportare, in prossimità del fronte, i grossi calibri indispensabili per le azioni militari.

info 3886449114

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